Il sabato mattina dobbiamo ritagliarci sempre almeno una mezz’ora per andare al mercato e rifornirco di frutta e verdura per la settimana. Quando non lo facciamo siamo poi costretti a comprare gli ortaggi alla Coop, sempre molto più cari e più insipidi. Chè qui il mercato ce lo abbiamo il martedì e il sabato, e il martedì non si riesce proprio ad andarci. Sabato sono andata quindi, con la mia borsa di tela, a fare la spesa. Un mercato nel centro dell’Europa, di questi tempi freddi e nevosi, è un’esperienza. Metà dei banconi non ci sono proprio, e agli unici che si trovano bisogna mettersi in fila e aspettare. Poi ti accorgi che metà dei prodotti viene dall’Italia e dal Nord Africa, e del luogo ci sono solo zucca, porri e patate. Se poi cerchi il pesce (pseudo)fresco, l’odissea potrebbe essere interminabile (ma questa purtroppo è una caratteristica non solo invernale da queste parti).
Comunque un salto al bancone del pesce sabato l’ho fatto ugualmente, al bancone arabo non a quello alsaziano, che non ha mai nulla oltre ai filetti congelati. A quello arabo se sei fortunato puoi trovare anche delle seppie, dei pesci interi da fare al forno e, come sabato, delle ‘sarde del mediterraneo’ come riportava il cartellino. Ne ho prese un kg per il pranzo della domenica. Naturalmente tutte da pulire, a cominciare dalle squame!
E Carlo ha deciso di preparare le sarde a beccafico.
Ingredienti per 4: 1 kg. di sarde fresche, un bel mazzetto di prezzemolo, 4 filetti d’acciughe sott’olio, un pugno di pinoli, un pugno d’uvetta, olio evo, succo di mezzo limone, pangrattato q.b., circa 8 foglie di alloro, sale e pepe;
per la salsina di condimento: mezzo limone, mezza arancio, un cucchiaio d’olio, sale e pepe.
Dopo tutto questo lavoro le sarde pulite vanno ben asciugate con un panno di cotone pulito (o con la carta cucina).
Per il ripieno delle sarde: in una ciotola mettere i pinoli, l’uvetta ammollata nell’acqua e strizzata, il prezzemolo lavato e tagliato finemente al coltello, le acciughe scolate e sminuzzate, 1 cucchiaio d’olio e un po’ di sale. Con il minipimer frullare una decina di secondi fino a che si formi una crema verde. Aggiungere il pangrattato (direi meno di 100 gr.) fino ad ottenere un composto denso ma umido. Eventualmente aggiungere un po’ più di olio.
Per la farciture delle sarde: prendere ogni sarda pulita, stenderla con la parte interna in su e riempirla con un po’ di ripieno, poi arrotolarla su se stessa dalla testa verso la coda e chiuderla con uno stuzzicadenti. Procedere così per tutte le sarde.
In una padella mettere 2-3 cucchiai d’olio e 2 cucchiai di succo limone, adagiarvi le sarde alla beccafico, e tra ogni sarda mettere una foglia di alloro. Coprire e lasciare cuocere a fuoco medio-basso per circa 10 min. Spegnere e lasciar riposare 5 min. fino a quando non saranno tiepide.
Preparare la salsina per condire: in un bicchiere spremere mezzo limone, mezza arancia e aggiungere l’olio, il sale e il pepe. Emulsionare bene con un cucchiaino.
Portare a tavola e per ogni piatto versare sulle sarde un po’ di salsa agrumata a piacere.
Per saperne di più:
- nella ricetta originale delle sarde a beccafico il pangrattato va fatto rosalare in padella nell’olio prima di essere usato per il ripieno. Carlo ed io abbiamo evitato di farlo per non appesantire il sapore delle sarde e per diminuire un po’ la presenza di grassi nel piatto.
- la tradizione vuole che alle sarde la coda non venga tolta, e che vengano posizionate nella teglia con la codina all’insù. Alle mie sarde pseudofresche la coda veniva via con la lisca interna 🙂
- le sarde alla beccafico di solito si cuociono in forno, noi abbiamo preferisco questa cottura veloce sul gas.
- un’idea di contorno: un’insalata di finocchi, rape rosse (quelle già bollite) e arancia tagliata a vivo, condita con olio, sale e un po’ di aceto di mele.
- Come idea di riciclo (se ce ne fosse bisogno): sminuzzare le sarde avanzate con tutto il loro contenuto e condirci un piatto di spaghetti.
Curiosità sull’origine delle sarde a beccafico:
Sono un piatto tipico della cucina siciliana, e vengono preparate in diversi modi. Questo dovrebbe essere la versione rivisitata da noi di quella palermitana. Il beccafico è un uccello dalle carni pregiate, e il nome del piatto vuole ricordare questa portata nobile rivisitate con le sarde, che messe nella teglia con la coda all’insù ricordano visivamente questa cacciagione pregiata.
E se invece delle sarde dal pescivendolo avete trovato le alici, potete farci le alici marinate, buonisssime!
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Gamberoni al brandy | FrancescaVElenco degli articoli che citano questo:
lunedì, 1 Marzo 2010 alle 09:17 .
[…] sabato al mercato a cercare un po’ di pesce da portare in tavola, come l’altra volta con le sarde. Abbiamo trovato delle orate niente male per il pranzo della domenica, veramente buone, e mentre […]
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Alici marinate | FrancescaVElenco degli articoli che citano questo:
domenica, 7 Marzo 2010 alle 15:31 .
[…] la volta prossima al mercato trovi le sarde, prova le sarde a beccafico, una ricetta siciliana […]
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Vacanze siciliane (consigli e indirizzi) | FrancescaVElenco degli articoli che citano questo:
domenica, 1 Agosto 2010 alle 10:16 .
[…] reginelle o biscotti al sesamo, il pesto trapanese, la busata (tipica pasta di semola trapanese), sarde a beccafico, il pane cunzato, le panelle, il couscous di pesce, pasta alla […]