Questa per me è stata l’estate delle vacanze in Sicilia. All’inizio c’era l’idea di andare anche a New York, ma dopo i dovuti conti si capiva chiaramente che non avremmo potuto fare tutte e due. E tra New York e la Sicilia ha vinto 5 a zero la Sicilia. Saremmo potuti vivere benissimo ancora per molto senza visitare NY, ma l’impellenza di scoprire un po’ di Sicilia in più non poteva aspettare.
Abbiamo deciso di visitare la Sicilia Occidentale, da nord a sud, seguendo gli itinerari archeologici imperdibili e fare un po’ di mare.

Un tempio di Selinunte
Per dormire la nostra scelta è caduta sui bagli che da qualche anno stanno arricchendo l’offerta turistica della Sicilia, soprattutto nella parte occidentale dell’isola. Il baglio siciliano è un po’ l’equivalente dell’agriturismo del centro Italia: sono dei complessi agricoli costruiti intorno ad una corte , che sono stati ristrutturati. Le camere sono di solito con soffitti più alti, che permettono migliore areazione della stanza. Possono offrire dalla formula bed&breakfast alla mezza pensione. Noi abbiamo prediletto quelli che hanno mantenuto il più possibile le loro caratteristiche originarie.
Questi i miei suggerimenti, consigli e qualche indirizzo.
Si atterra all’eroporto di Birgi, vicino Trapani, dove si ritira la macchina in affitto prenotata. Nell’attesa di riceverla si osservano le macchine che vengono riportate tutte impolverate e sporche, e non se ne capisce ancora il motivo. Dopo un solo pomeriggio in quelle zone diventa chiaro: molte strade che portano alle case sono solo in terra battuta, tra vigneti di vino e marsala, bassi bassi per proteggere le viti e i grappoli dal tanto sole e vento.
1a parte Zona Marsala:
In località Petrosino, tra Marsala (15 minuti in macchina) e Mazara del Vallo (20 minuti) abbiamo alloggiato al Baglio Spanò, un baglio di origine nobile che ha mantenuto la sua ampia struttura originaria. All’interno conserva arredi d’epoca che gli conferiscono un’aria affascinante d’altri tempi. Il pernottamento è stato veramente piacevole, e le nostre colazioni (con un paio di cene) le abbiamo consumate all’aperto, nell’agrumeto. Da Petrosino ci si sposta facilmente in macchina per le località che si desidera visitare.
Da non perdere a Marsala:
il centro storico, il museo della nave punica, le saline, le cantine del marsala Florio, una visita all’isola di Motia (scegliete la mitica guida dell’isola, Virginia, vi farà commuovere), parco archeologico all’aperto con annesso museo, unica e sorprendente, e alla statua greca dell’Efebo di Motia, a cui dedicare 10 interi minuti.
[Piccola nota 1: grazie alla guida Virginia di motia abbiamo scoperto un poeta palermitano che non conoscevamo, scomparso l’anno scorso, Renzino Barbera, che tra le altre bellissime cose ha scritto in siciliano una poesia su L’uomo di sale, qui abilmente recitata dalla guida Virginia di Motia (i primi 2 minuti)]
Nella zona archeologica di Selinunte, non mancate le Cave di Cusa, una zona archeologica (purtroppo praticamente abbandonata e difficile da trovare perchè poco indicata), dove si possono vedere come venivano lavorate le colonne che poi sarebbe state usate per i tempi di Selinute. Bellissime!

Le saline di Trapani
Per mangiare vi suggerisco una cena alla Trattoria da Pino, ottima cucina locale (vedrete ai tavoli tanti marsalesi e qualche turista ben informato), dove vi attenderà un tavolo con il pescato del giorno: voi vi alzate e scegliete il pesce che volete, loro ve lo prepareranno come più vi piace (questo sì è essere persone serie). Vi segnalo che spesso da Pino ci sono le trigliette e le seppie dello Stagnone (la parte di mare tra Marsala e l’isola di Motia), che è molto raro trovare da altre parti. Chiedetele, e se ci sono assaggiatele, dicono che il sapore del pesce in quel tratto di mare sia unico. La specialità del posto è comunque l’aragosta, viva, che arriva tutti i giorni. Noi siamo tornati una seconda sera e abbiamo mangiato gli spaghetti all’aragosta, un’esperienza commovente mai vissuta prima (come testimonia la foto). A richiesta Pino vi cucina l’aragosta anche sotto forma di minestra (altra specialità), ma va ordinata la mattina per la sera.

I mitici spaghetti all'aragosta di Pino
Da non perdere a Mazara del Vallo:
il suggestivo e ricchissimo centro storico di Mazara del Vallo, il museo del satiro danzante, il suk, il mercato del pesce, i dolcetti delle monache di clausura.
Zone archeologiche da non perdere:
l’isola di Motia, Selinunte, le cave di Cusa (dove venivano forgiate le colonne per i tempi di Selinunte), Eraclea Minoa, la Valle dei Tempi ad Agrigento.
2a parte Zona Alcamo:
Abbiamo alloggiato in un altro baglio che un tempo era una scuderia, Baglio Fastuchera. Qui abbiamo trascorso 6 giorni indimenticabili. Oltre alla struttura accogliente e con tutte le comodità, abbiamo trovato dei proprietari affabili e cordiali, che hanno saputo suggerisci indirizzi e località da non perdere. Il loro ristorante annesso è stata poi una meravigliosa scoperta per i nostri palati, dove abbiamo consumate tre cene di ottimo livello grazie al bravissimo chef Daniele (panelle, couscous, pane al finocchietto, filetto al nero d’avola, caponata). In più il baglio si trova a 300 metri su una collina, quindi la sera è sempre fresco, c’è una vista mozzafiato sulle colline limitrofe (belle almeno quanto quelle toscane, con una natura ancora più prorompente) e tramonti in cui ci si perde.
Da non perdere:
Erice, borgo medioevale sul Monte Erice, dove passare alla pasticceria di Maria Grammatico, assaggiare tutti i suoi biscotti, i cannoli siciliani più buoni mai mangiati, e comprare le sue marmellate, quella di cedro in testa, la sua pasta di mandorle e il suo libro di ricette, imperdibile!, l’antica tonnara di Scopello, la spiaggia di San Vito Lo Capo (e tutta la strada che si fa per arrivarci, tra monti e cave quasi irreali), la riserva dello Zingaro (che visisterò la prossima volta), le spiagge di Guidaloca e Alcamo Marina, Castellammare del Golfo, le ceramiche La Musa all’Isola delle femmine (c’è anche un reparto difettato dove si fanno piccoli affari. Noi ci siamo riportati una grande bottiglia e un’alzata tutte decorate nel bagaglio a mano della Ryanair).
Per una cena di pesce consiglio a Castellamare del Golfo ‘La Cambusa’, davanti al porticciolo, abbiamo mangiata ottimi spaghetti alle vongole, mentre ad Erice l’ottimo ristorante Monte SanGiuliano.
Per acquistare vini della zona consiglio l’enoteca Manfrè ad Alcamo. Oltre agli imbottigliati vendono a 3,50 euro al litro passito e marsala da urlo.
[Piccola nota 2: se vi piacciono le ceramiche siciliane (io le adoro), oltre alle Ceramiche La Musa ci sono anche le ancora più conosciute Ceramiche De Simone, a Palermo, sempre con annesso reparto difettato dove fare piccoli affari.]

La stupefacente spiaggia di San Vito Lo Capo
Zone archeologiche da non perdere:
Segesta.
Offerta gastronomica da provare:
Cannoli siciliani, cassata, cassatelle o ravioli (piccoli ravioli farciti con il ripieno dei cannoli e fritti), granita di limone, al caffè, di mandorle, di gelso, parfait di mandorle, latte di mandorle, pasta di mandorle, reginelle o biscotti al sesamo, gelo di mellone, pesto trapanese, busiata (tipica pasta di semola trapanese), sarde a beccafico, pane cunzato (grazie Enza!), panelle, couscous di pesce, pasta alla norma, caponata.
Mi auguro che questi miei appunti possano risultare utili a chi deciderà di visitare queste zone. Io di mio posso dire che non mi aspettavo un’isola di una natura e storia così prorompenti e uniche.
Vi lascio con un’avvertenza.
Ho organizzato il viaggio tenendo anche conto delle opinioni lette sul portale Tripadvisor, usato per la prima volta. Vi consiglio di intersecare le informazioni che trovate lì anche con altre delle rete, avendo appurato che non sono sempre e/o del tutto veritiere.
Buone vacanze siciliane a tutti quelli che andranno da queste parti.
Tags: indirizzi sicilia, vacanza sicilia, vacanza sicilia occidentale
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lunedì, 2 Agosto 2010 alle 06:55 .
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La vera pizza napoletana: due indirizzi nel Lazio | FrancescaVElenco degli articoli che citano questo:
sabato, 28 Agosto 2010 alle 07:53 .
[…] Le mie ferie sono finite da un po’, come immagino per molti di voi. Sono presa dai test di ammissione almeno fino a lunedì prossimo per entrare al secondo anno di un Master che unirà il mio lavoro web alla passione degli ultimi anni per le lingue. Spero sinceramente di farcela. Nel frattempo ci tenevo a lasciarvi un paio di indirizzi scoperti questa estate che meritano di essere segnalati. Mi auguro vi possano essere utili come i miei indirizzi siciliani. […]
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Il Portogallo del Nord (e qualche indirizzo) 1a parte | FrancescaVElenco degli articoli che citano questo:
lunedì, 1 Agosto 2011 alle 10:41 .
[…] quest’anno le nostre vacanze le ha deciso il sig.Ryanair: dopo la Sicilia occidentale del 2010, la settimana scorsa la destinazione è stata Porto (pronuncia portoghese […]