Negli ultimi mesi c’è stato un gran movimento di liste. Già la lista ha sempre fatto parte del nostro quotidiano, un modo immediato e anche terapeutico di fissare punti cardini da non dimenticare, a partire dalla tanto scontata (all’apparenza) lista della spesa. Poi è arrivato ‘Vieni via con me‘ di Fazio e Saviano che ha spalancato la pista a liste di ogni tipo, mettendo in risalto come anche solo stilando e leggendo una semplice lista a tema, poi si possono trascorrere settimane a pensarci e rimuginarci su. Forse seguendo la scia del programma, in queste ultime settimane mi sono ritrovata a leggere molte liste pre e post natalizie di foodblog , che devo confessare ho scorso una dopo l’altra senza troppo interesse, ma solo perchè sembravano clonate.
Questa mattina mi imbatto nella lista dei propositi ecologici per il 2011 di Mammafelice e stavolta mi piace. Mi piace il fatto che sia una lista di propositi per il 2011, una lista di obiettivi da perseguire per il nuovo anno (in cui c’è una parte interessante dedicata al cibo), la presentazione di un percorso che si desidera intraprendere e che si condivide magari anche per sentire l’appoggio degli altri. Le pseudoretrospettive di un anno appena passato, letto di fresco e ripescabile con i mille ingegni della tecnologia (motori di ricerca, feed, indice, ecc ecc) non mi aggiungono niente (magari una retrospettiva di 5 anni di ricette può avere un senso, ma non tutti la possono fare), invece qualcosa di nuovo sì, mi stuzzica l’interesse.
Dentro la lista dei propositi ecologici di Barbara in più c’è un punto che mi è piaciuto particolarmente e che vorrei mettere in risalto anche qui, un punto che mi sembra di primaria importanza, soprattutto per chi come me scrive sul web o per chi, sempre come me, legge sul web: non diventare integralista.
Cosa significa per me non diventare integralista?
Prima di tutto significa imparare a rispettare ogni giorno il pensiero degli altri, di chi arriva su queste pagine e cerca qualche ispirazione ma non ha certo bisogno di sentirsi trattato come chi non ha capito nulla e quello che fa a casa sua è tutto sbagliato.
Significa parlare di quello che si è scoperto (o si pensa di aver scoperto) lasciando aperta la porta del dialogo e del confronto, senza giudicare o asserire, come spesso leggo, punti di vista contraddittori che non hanno capo nè coda e che manifestano solamente una personale ossessione e non un vero aiuto per gli altri.
Significa aprirsi alla conoscenza, in modo curioso e propositivo, ma senza usarla come uno scudo contro gli altri: per fortuna la conoscenza non cammina su un solo binario, ma è rappresentata da tante strade che si possono gioiosamente percorrere insieme.
Se posso quindi citare un mio proposito per il 2011, quello è di sicuro di manifestarmi come una persona meno chiusa e più aperta all’ascolto di chi vorrà condividere su queste pagine i proprio pensieri. Come lettrice poi mi auguro di poter leggere sempre di più in giro per il web novità da scoprire con gioia e sempre meno recriminazioni da subire senza nessun valido motivo.
E voi una lista di buoni propositi per il 2011 l’avete fatta?
Tags: lista buoni propositi
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lunedì, 10 Gennaio 2011 alle 10:37 .
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